Mensa sana, corpore sano: 5 consigli per il benessere dei dipendenti

Esiste una correlazione positiva tra alimentazione sana e completa e performance lavorative, tra capacità di ascolto, livello di concentrazione e quantità e qualità del cibo consumato durante la pausa pranzo e i break giornalieri. Lo ha dichiarato nel 2005 l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) nel suo report “Food at Workplace. Solutions for Malnutrition, Obesity and Chronic Diseases”. Il rendimento lavorativo diminuisce se l’alimentazione sui luoghi di lavoro non è adeguata dal punto di vista nutrizionale. Alla perdita di produttività (pari al 20% secondo il report citato) contribuiscono anche uno spazio poco confortevole e le condizioni troppo stringenti in cui spesso i lavoratori si trovano a dover consumare il pasto: per esempio le attese dovute alla coda in sala mensa che erodono il tempo disponibile per pranzare con serenità.

Una proposta ricca di piatti pronti, la possibilità di fermarsi per uno snack salutare, dolce o salato, e l’opportunità di mangiare in modo corretto e gustoso con una spesa limitata sono tutti elementi che influiscono enormemente sul benessere dei dipendenti. Senza considerare poi che la tutela delle loro condizioni fisiche e psicologiche – a cui concorre anche un’alimentazione bilanciata – contribuisce a ridurre i giorni di malattia e di infortunio e ad aumentare il tasso di produttività.

Di seguito abbiamo raccolto in 5 grandi categorie alcuni consigli che possono aiutare le aziende ad aumentare il benessere dei dipendenti. Ciascuna di queste categorie è riferita a un tema particolarmente rilevante della ristorazione contemporanea, dalla sostenibilità alla consapevolezza dei lavoratori, dalla qualità della proposta alimentare alla sicurezza del processo di preparazione, alle opportunità create dai nuovi strumenti digitali per costruire un’esperienza positiva a misura di persona.


Come aumentare il benessere dei dipendenti e creare una esperienza soddisfacente

  1. Sostenibilità. Recuperare i pasti non consumati per donarli a organizzazioni benefiche, adottare tecnologie di conservazione dei cibi in grado di rallentarne il deterioramento; scegliere piatti, bicchieri e posate biodegradabili e compostabili; favorire la diffusione di pratiche virtuose (come l’uso di borracce per l’acqua): sono tutte azioni che si ispirano ai principi dell’economia circolare, mirano a ridurre gli sprechi alimentari e l’inquinamento e hanno una ricaduta immediata non solo sul benessere dei dipendenti ma sull’intera collettività.
  1. Formazione e informazione sono cruciali per garantire il benessere dei dipendenti: soltanto instaurando un dialogo costruttivo è infatti possibile raccogliere opinioni, ascoltare dubbi e problemi ricorrenti e offrire risposte puntuali e risolutive. In questo modo un’azienda favorisce la condivisione di una cultura alimentare più attenta, critica e consapevole.
  1. Varietà, qualità nutrizionale e gusto. Una proposta arricchita di alternative vegetariane e vegane, in cui la preferenza per il biologico e gli ingredienti km 0 rappresentino una costante, dimostra non solo l’attenzione per i consumatori finali ma anche il rispetto verso le materie prime.

  2. Le più innovative tecnologie di conservazione oggi consentono di sigillare i prodotti senza dover aggiungere conservanti o coloranti. Grazie all’ATP i piatti, preparati con ingredienti freschi, hanno una shelf life che si prolunga addirittura fino a 10 giorni.
  1. L’implementazione di un sistema di “ordinazione” dei pasti prenotabile tramite app o via web permette di andare incontro alle esigenze di ogni particolare realtà aziendale, abilitando differenti modalità di contatto. In un’ottica di eliminazione progressiva degli sprechi, di ottimizzazione dei tempi e di riduzione dell’impatto ambientale dotarsi di strumenti digitali è di sicuro una delle scelte più intelligenti.

Ciascuno dei consigli che abbiamo dato è pensato per contribuire al benessere dei dipendenti di qualsiasi azienda. Vogliamo però aggiungerne un sesto, che in qualche modo li comprende tutti: per onorare anche in ufficio la celebre massima “mens sana in corpore sano”, la soluzione è investire su servizi di delivery aziendale “food ready-to-eat, su un concetto di pausa pranzo fuori casa e di mensa profondamente rinnovato, in cui la ricerca di sostenibilità si accompagna alla cura verso i bisogni dietetici individuali e all’impiego delle nuove tecnologie.


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