Mensa diffusa per le aziende: come far felici i dipendenti in pochi, semplici, step

La mensa diffusa è un servizio alternativo alla mensa aziendale interna che sfrutta le convenzioni con i locali per i pasti fuori casa (ristoranti, trattorie, tavola calda, bar, ecc.) per garantire il pasto ai dipendenti. Questo è possibile perché la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 63 /E del 17 maggio 2005 ha specificato che anche gli esercizi pubblici possono essere qualificati come mense aziendali limitatamente alle prestazioni di somministrazione di alimenti e bevande realizzate sulla base di specifiche convenzioni con i datori di lavoro. Quindi, l’azienda può godere di tutti i vantaggi fiscali di una mensa e i dipendenti possono consumare ogni giorno il pasto al ristorante, scegliendo dove e cosa mangiare, oltre ad avere la comodità di non dover preparare il pranzo.

Il menu dei ristoranti convenzionati ha un prezzo fisso o un valore predefinito con l’impresa. Per accedere alla mensa diffusa e al pranzo ogni dipendente deve essere dotato di una card elettronica o installare un'app che gli permetta di essere identificato.


Cosa cercano i dipendenti in pausa pranzo

I ticket o la mensa aziendale sono sicuramente tra i benefit più richiesti dai lavoratori. Per i dipendenti, infatti, è davvero utile non doversi preoccupare del “pranzo del giorno dopo”. Il tempo corre sempre troppo veloce: tra ufficio, palestra, figli, cena a casa e impegni vari, la preparazione della schiscetta è solo un’ulteriore preoccupazione. Ma cosa desiderano gli italiani per la loro pausa pranzo?

Dal punto di vista delle ricette, sicuramente proposte più salutari. Lo dimostrano i prodotti che mettono nel carrello negli ultimi anni. Come si legge nella seconda edizione del 2022 dell’Osservatorio Immagino le preferenze ricadono su referenze a basso contenuto di zuccheri con pochi grassi e ricchi di fibre. Gli italiani, infatti, confermano il loro interesse per i prodotti “free from”, in particolare per i prodotti senza conservanti (+0,3%), i primi per vendite. Al secondo posto per sell out a volume ci sono le referenze senza olio di palma, al terzo quelle con pochi grassi, cresciute del +0,8% nel 2022 vs 2021. A spiccare, secondo l’Osservatorio, è, ancora una volta, è la crescita del claim “proteine” (+8,4%) e quella del claim “fibre” +2,7%. Anche il plus “vegetariano” avanza, seppur più lentamente (+0,4%).  

La salubrità, l’alta percentuale di proteine e di fibre, però, devono andare a braccetto con un altro prerequisito fondamentale: la varietà di scelta, perché, come dimostra un’indagine di Statista, gli italiani hanno differenti gusti culinari. Il 73%, dichiara di essere onnivoro, ma il 6% dice di essere flexitariano, il 3% invece vegetariano. Ma non bisogna dimenticare coloro che soffrono di intolleranze, al lattosio o al glutine ad esempio.

La varietà di scelta, a sua volta, non deve essere causa di sprechi. Per gli italiani, infatti, la sostenibilità è una priorità assoluta, come emerge dal Rapporto Coop 2022: il 35% dichiara di fare più attenzione agli sprechi; il 51% nei prossimi 6-12 mesi si attiverà per la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico.

Nella pausa pranzo, infine, i dipendenti hanno desiderio di socialità. Vogliono stare insieme ai colleghi per distrarsi dal lavoro o sfruttare la pausa pranzo come un’occasione per migliorare la produttività, come dimostra uno studio della Cornell University di New York, Groups that eat together perform better together.


Come realizzare una mensa diffusa in azienda che soddisfi i dipendenti

Le aziende che vogliono rendere realmente felici i propri dipendenti devono ripensare il servizio di mensa diffusa, per cercare di coniugare il benefit della pausa pranzo “pagata” con quello che davvero desiderano i lavoratori: piatti buoni, salutari, ampia scelta, compagnia.

Con i ristoranti convenzionati, spesso, non è possibile garantire un’offerta “profonda” ogni giorno, perché hanno menu fissi o limitati a un determinato numero di portate. Inoltre, non tutti i locali hanno piatti gluten free. Un altro fattore da tenere in considerazione è un possibile limite alla socialità. Quando l’azienda è convenzionata con più attività, se da un lato cerca di dare più opzioni, dall’altro “disperde” i dipendenti, che possono ritrovarsi così a mangiare da soli. Come superare, dunque, questi limiti?

Ora è possibile realizzare una mensa diffusa in azienda, aprendo dei “ristoranti” in grado di soddisfare le esigenze dei lavoratori e di adattarsi allo spazio e ai budget a disposizione dell’impresa. Il ristorante in azienda, infatti, può offrire una quantità diversificata di ricette che nessun ristorante, bar, tavola calda può garantire.

È sufficiente individuare uno spazio idoneo (un angolo libero di una sala o una stanza non utilizzata) per installare degli smart locker o delle vetrine refrigerate, un mobile per posizionare il microonde (per rigenerare i piatti) e le posate per inaugurare il ristorante e far mangiare i dipendenti in azienda. Dopo aver definito il numero di smart locker o vetrine necessarie in base allo spazio disponibile e al numero dei lavoratori, l’azienda può somministrare i piatti fin da subito, senza dover chiedere alcuna licenza; deve preoccuparsi solo di allestire la sala con tavolini e sedie.

Negli smart locker e nelle vetrine refrigerate ogni giorno sono disponibili piatti pronti pensati per chi ama la tradizione, ma anche per chi cerca ricette leggere, in grado di dare energia o di assicurare il benessere, ma ci sono anche proposte per chi è intollerante al glutine. Una proposta che risponde alla perfezione ai trend che emergono dall’Osservatorio Immagino 2022-2.

Questa varietà è possibile grazie ai menu studiati e realizzati da iColti in Tavola: piatti pronti confezionati in Atp (atmosfera protettiva), una speciale tecnologia di confezionamento che permette, in maniera del tutto naturale, di mantenere inalterate le proprietà e le caratteristiche del prodotto, allungandone la shelf-life. Le confezioni sono monoporzione, per un consumo one shot che evita inutili sprechi e che quindi va incontro a una delle priorità degli italiani: l’attenzione all’ambiente.

Tutte le imprese che vogliono realizzare un ristorante aziendale possono trovare la soluzione più adatta, su misura per gli spazi a disposizione e per il numero dei dipendenti: possono scegliere il numero di smart locker o di vetrine, quello dei forni a microonde e dei mobili d’appoggio per dar vita a un vero e proprio ristorante in azienda. Allo stesso tempo, possono prendersi personalmente cura dell’alimentazione dei dipendenti, centrando tutti i loro interessi, e sfruttare le potenzialità di un ristorante aziendale, sinonimo di comodità e di social eating, utile per il team building, la conoscenza e la collaborazione tra i colleghi.


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